Presentazione del libro di Federica Fioroni "Malinconia senza rimedio. Vita e cinema di Valerio Zurlini" (Mimesis) - INIZIATIVA ANNULLATA

Riccione, riviera romagnola, estate ‘43. Un bengala squarcia la notte, disvelando chiaroscuri di volti e di corpi, l’energia incandescente di un ballo guancia a guancia tra Roberta, vedova trentenne di un uomo ucciso in guerra, e Carlo, un ragazzo esonerato dal servizio militare grazie al padre, gerarca fascista. Nel fuoricampo rimosso da un gruppo di giovani persi nel tempo immemore della consueta villeggiatura al mare, il mondo in fiamme della seconda guerra mondiale.

Le note martellanti di “Temptation” cantata da Bing Crosby. Primi piani ravvicinatissimi. Arredi e musiche altri da quegli anni, come bagliori dal futuro. Il riflettersi del regista nei protagonisti maschili, la loro inadeguatezza alla vita, la sensibilità sottile, il velo di malinconia che li impregna irriducibilmente, il loro 'animus' femminile in cui albeggia un uomo differente.

È “Estate violenta” (‘59), di Valerio Zurlini, insieme a “La ragazza con la valigia” ('61) e “La prima notte di quiete" ('72), a costituire quella che è chiamata la Trilogia della Romagna.

Altrove, in una scena cult dove arrivarono inaspettati ingenti mezzi produttivi, i due amanti stravolti notizia della caduta del fascismo e insieme dalla loro passione conclamata, tentano una fuga verso la villa di lei a Rovigo, ma si ritrovano sbalzati nel bombardamento della stazione di Bologna: un risveglio deflagrante che rende quel sottrarsi alla Storia ormai impossibile...

Con “Malinconia senza rimedio Vita e cinema di Valerio Zurlini”, Federica Fioroni dà spazio e ascolto a Zurlini (1926 -1982), “l’oublié”, regista immenso “dimenticato”, cercando minuziosamente incroci tra opera e vita nel contesto gigantesco del cinema italiano e internazionale di allora. Fine critico d’arte e indagatore dell’interiorità, di una filmografia non estesa ma imprescindibile - tra gli altri "le ragazze di San Frediano" ('54), “Cronaca familiare”('62),

“Il deserto dei tartari”('76) - , Zurlini è la grazia e il dolore, l’intelligenza geniale e la visionarietà di un cinema che non smette di nutrire la nostra più intima umanità.

L'autrice, Federica Fioroni dialoga con Maria Grosso, funzionaria bibliotecaria.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it

L'iniziativa si terrà nella Sala storica Dino Campana

ATTENZIONE: L'INIZIATIVA E' STATA ANNULLATA

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